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Luigi Sturzo
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Clonazione a chi conviene?
Un dibattito a margine della sconcertante proposta di clonazione
dell'uomo.
Una riflessione per acquisire consapevolezza sulle conseguenze di ordine etico e politico.
Spunti dalla relazione del prof. G. Ceci.
"... non esistono sperimentazioni su materiale biologico destinate a rimanere tali.
Deve esserci senz'altro la possibilità, anche solo teorica, di poterle utilizzare in
qualche maniera. Nessun ricercatore accetterà mai di far rimanere le sue sperimentazioni
confinate solo sulla carta. Prima o poi il suo ego caratteriale lo porterà a prospettarne
l'utilizzazione. È un fatto del tutto e assolutamente naturale."
"... se si decidesse di clonare l'uomo con la tecnica usata per i bovini, ci troveremmo
nelle mani anziché un prodotto pregiato, un prodotto sicuramente scadente: un prodotto dal
codice genetico non aggiornato in senso umano o aggiornato in maniera del tutto diversa.
È proprio questa eventualità che apre lo scenario più inquietante della
clonazione umana."
"Far avvenire la fecondazione in vitro, ovverosia in semplice provetta, non è affatto
un atto tecnicamente complesso. Il fatto importante è che tale tipo di fecondazione ha
messo nelle nostre mani quell'embrione che prima nasceva nel segreto del corpo materno e che,
nell'irraggiungibilità di quel grembo, godeva del tranquillo mistero della vita.
Ma cosa è successo dal momento che lo abbiamo avuto nelle nostre mani?"
"... J. Testart, ricercatore che potremmo definire pentito nella storia della fecondazione, nel 1988
ebbe a dichiarare che la ragione del suo pentimento era legato, tra le altre, a questa considerazione: "
Sarebbe venuto il giorno - ebbe a dire - che, proseguendo questi esperimenti, i cosidetti genitori
avrebbero potuto scegliere i loro piccoli come al canile. In base al colore del pelo, alla lunghezza delle
zampe e alla forma delle orecchie".
Ma questo, per il vecchio ricercatore, era assolutamente inaccettabile. E si
allontanò così di scena."
In collaborazione con
La Vita Cattolica
Sala Scrosoppi - Seminario Arcivescovile - via Ellero, 3 - Udine - 6 febbraio 1998 dalle ore 18.00
Introduzione
Daniela Vidoni, responsabile regionale CISS
Aspetto scientifico
Gianpiero Ceci, già direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica
della Facoltà di Medicina presso l'Università di Udine
Aspetto etico
Ermanno Lizzi, docente di teologia morale presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose
Aspetto giuridico
Renata Masotti, avvocato, esperta di diritto di famiglia e bioetica
moderatrice
Antonella Lanfrit, giornalista, redattrice del "La Vita Cattolica"
Seguirà dibattito